Yoga come cura del nostro corpo (e della mente).

Spesso si fa l’errore di considerare necessaria una cura quando insorge una patologia. Invece il “prendersi cura” del proprio corpo presuppone l’esatto opposto, cioè raggiungere uno stato di equilibrio tale per cui la probabilità di insorgenza di patologie è ridotta al minimo quando siamo in stato non patologico. Lo Yoga è un sistema psico/fisico molto efficace nel prendersi cura del sistema corpo e mente, in particolare nei casi in cui “pensiamo” di stare invecchiando. Guardando gli anziani passeggiare al supermercato spesso mi rendo conto che quell’andatura claudicante, quella lentezza dei movimenti, quel “vedersi” vecchio, deriva spesso da patologia, ma non si fa mai un’analisi sulla derivazione di quella patologia: come è insorta? Quale è lo stile di vita? Quanto e che tipo di moto si svolge? In tanti casi sento dire “vado a camminare” (dove il presupposto è vado a camminare perchè sono oramai vecchio e attività troppo “competitive” non fanno per me), detto da persone di 50 o 60 anni. A queste età (e anche oltre) si può fare ancora tutto, a costo che non ci siano problemi di tipo medico (osteoporosi, problemi cardiaci gravi ecc…), allora le cose devono essere più monitorate, ma la malattia parte in primo luogo dal sentirsi malato. Tornando al supermercato l’altra osservazione che ogni volta faccio è quella del carrello di queste persone che “appaiono anziane”; purtroppo è evidente la scarsissima propensione ad essere attenti a ciò che si inserisce nel proprio corpo, questo si che è un motivo di malattia. Come dimostrato ormai da tantissimi studi e dalla vita comune di tanti, una corretta alimentazione (corretta non vuole dire: dieta dimagrante, integratori e cose simili, ma corretta per la tipologia di corpo della persona.. e ognuno è diverso) è necessaria a prendersi cura del nostro corpo e anche a curare patologie. Non solo per le persone “anziane”, ma si può dire la stessa cosa per sportivi, performer ed in generale chiunque utilizzi il corpo per vivere, quindi tutti. E’ evidente che bisogna rivolgersi a persone qualificate ed evitare formule fai da te, tuttavia, tante cose di buon senso possono essere fatte senza grandi sforzi (le solite cose: verdure di stagione, preferire prodotti biologici “veri”), ma soprattutto avere un approccio proattivo alla propria vita decidendo di prendersi cura di sè. Lo Yoga ci da moltissime formule, essendo una pratica pragmatica e non religiosa, praticare hatha Yoga è sempre una buona soluzione e anche in età avanzata si può tranquillamente praticare quello dinamico come l’ashtanga o il vinyasa, non ci sono limiti, se non quelli che ci imponiamo… sempre rispettando il nostro corpo ed i nostri tempi. L’integralismo, il volere la performance a tutti i costi è deletereo esattamente come non prendersi cura di sè stessi. Cerchiamo il flusso naturale della nostra vita facendo cose che possiamo fare (e possiamo fare cose che non ci aspettiamo), senza porci limiti, non quelle che siamo convinti che dobbiamo fare o che ci convinciamo non siamo in grado di fare.

Simone Faedi

Yoga è per tutti, quando l’inganno della tua mente ti dice che non ce la fai.

Sangat – Modernyoga.it a Porto Viro

Capita spesso a lezione, in particolare adesso con l’inizio della stagione autunno/inverno, che le pesone comincino ad avvicinarsi allo Yoga, magari anche solo per provare cosa sia. Tralasciamo il fatto che spiegare che esistono tantissimi di stili di Hatha Yoga, ma che hanno lo stesso scopo è complesso in sè, ma quello che noto ogni volta è il florilegio di frasi tipo: “non sono elastico quindi non sono portato”, oppure “non ho equilibrio quindi posso farlo lo stesso”?, o ancora “ho visto quelli intorno a me che facevano cose che io non riuscirò mai a fare, è il caso che continuo”? Spesso quando ci si avvicina allo Yoga tutti noi abbiamo questi “timori”. Come sempre la nostra mente ci inganna, lo Yoga non è una performance, è una pratica personale, personalissima… si utilizza il proprio corpo, con la sua storia, con le sue caratteristiche che vanno rispettate, amate, perchè sono il nostro percorso. Ci saranno sempre asana che non ci vengono, oppure in alcuni periodi ci vengono e in altri no… oppure in alcuni periodi non sentiamo l’esigenza di fare asana e ci dedichiamo ad altri aspetti dello Yoga, oppure a nulla in particolare, questo è essere presenti, solo questo importa nella pratica (ed in generale nella vita), l’intenzione con cui facciamo le cose. Mi capita di vedere persone con limiti articolari (ognuno comunque ha i suoi) essere appieno nella pratica, consapevoli di quello che stanno facendo, e persone con grandi doti fisiche, distanti anni luce dagli scopi dello Yoga. Quindi non guardate troppo il vicino di tappetino, non sfidatevi troppo, siate anche indulgenti, quando in pratiche dure come il vinyasa vi sentite stanchi…. fermatevi, e poi riprendete con calma, non siamo atleti che devono superare un record. Se avete problemi alla schiena, problemi articolari, problemi di equilibrio e di forza, lo Yoga vi aiuta, ma sarà sempre la vostra consapevolezza a guidarvi, fermando il giudizio, quella vocina che vi dice, non sono capace, non ci riesco, tutti sono più bravi di me… fregatevene di quella vocina, non è la vostra essenza, la vostra essenza può fare cose che voi non sospettate nemmeno, spesso i nostri dolori sono frutto di atteggiamenti, non di un rapporto causa ed effetto casuale, per cui cambiare atteggiamento, anche verso i nostri limiti, ci migliora.