Yoga a Riccione e Misano, apre il Modernyoga Center Nel complesso del MAT

Nasce a Misano Adriatico, a poche centiania di metri da Riccione, il primo Modernyoga Center interamente dedicato alla pratica dello Yoga in tutti i suoi aspetti. All’interno del Centro, ospitato nel complesso del MAT, in via Ferrari 13 a Misano, si potrà praticare Vinyasa Flow col metodo Modernyoga, Ashtanga Yoga in Mysore Style (pratrica autogestita supportata dall’insegnante) durante le ore dedicate ad InShala, oltre a Yin Yoga, Hatha Yoga, Yoga bimbi, Pranayama e meditazione. Nei giorni di mercoledì pomeriggio, martedi e mercoledì mattina la sala sarà disponibile per 3 ore per InShala, il serivizo esclusivo che Modernyoga propone ai suoi iscritti. Si tratta della possibilità di avere schede dedicate con sequenze indicate dagli obiettivi dei praticanti, siano essi sportivi che vogliono migliorare la performance, oppure persone che hanno esigenze particolari di tipo posturale o malessere in generale che può trovare nello Yoga uno strumento a supporto della risoluzione di problematiche. Dal 1 Settembre partirà la nuova avventura di Modernyoga. Presentazione degli orari della stagione il 3 Settembre alle 18.30 presso la sede di via Ferrari a Misano.

Per info yoga@modernyoga.it

tel 3484088442

yoga on line, lezioni in streaming live di vinyasa, ashtanga e yinyoga da modernyoga

Dal 15 di Marzo modernyoga è attiva sul suo gruppo Facebook: lezioni in stream modernyoga.it. Richiedendo l’ingresso al gruppo avrete a disposizione oltre a 2 dirette giornaliere la mattina e la sera, molto materiale già presente per le pratiche di tutti i livelli, basso impatto, medio o alto impatto di vinyasa o ashtanga yoga, anche con inserimenti di YinYoga. Sono presenti anche spiegazioni tecniche, pranayama e altro materiale culturale. E’ necessario iscriversi alla modernyoga, per cui ll’atto della richiesta di accesso al gruppo avrete tutte le informazioni necessarie. Vi aspettiamo col nostro gruppo di insegnanti.

Yoga in spiaggia, mare e parco a Rimini e Riccione estivo da Giugno 2019, SUP Yoga

SUP Yoga a Riccione

yoga a rimini e riccione vinyasa flow e ashtanga yoga

Riccione Yog spiaggia Beach yoga

Luoghi e Calendario dell’Estate 2019 con Modernyoga a partire dal 3 Giugno (date con partenze diverse sono scritte a fianco del luogo)

(Le classi sono riservate ai membri dell’associazione, l’iscrizione può essere fatta direttamente nei luoghi di pratica arrivando pochi minuti prima)

Riccione

(Siesta al Nona – via Torino 29, Riccione – Zona Terme)

Martedì ore 7.30 – 8.40 vinyasa yoga/poweryoga (M. Simone Faedi)

Sabato ore 7.45 – 8.50 Vinyasa yoga/poweryoga  (M.Simone Faedi)

(Parco degli Agolanti – di Fronte al Cocoricò) dalla prima settimana di Luglio

Giovedì ore 19.35 – 21.00 Vinyasa yoga/poweryoga o Ashtanga Yoga (M. Simone Faedi)

SUP YOGA

(Bagno 44 Iolanda  – Zona Terme)

Martedì ore 9.00 – 10.00 (M. Simone Faedi)

Sabato ore 9.15 – 10.15 (M. Simone Faedi)

Giovedì pomeriggio classi speciali con date da definire


Rimini

Giardino del Centro Grotta Rossa via della Lontra 40 tutto Giugno

Martedì ore 20.00 – 21.30 vinyasa yoga/poweryoga o Ashtanga Yoga  (M. Simone Faedi)

Giovedì ore 20.00 – 21.30 vinyasa yoga/poweryoga o Ashtanga Yoga  (M. Simone Faedi)

(Parco Marecchia lato Ponte di Tibero, non nell’adiacenza del ponte, proseguendo verso monte ) dalla prima settimana di Luglio

Martedì ore 19.40 – 21.00 vinyasa yoga/poweryoga o Ashtanga Yoga  (M. Simone Faedi)

(Manì Bistrot via Toscanelli 22)

Giovedì ore 7.30 – 8.30 Vinyasa yoga/poweryoga  (M. Luca Bersani)

(Parco Marecchia)

Domenica ore 10.15 – 11.45 Vinyasa yoga/poweryoga o Ashtanga Yoga  (M. Luca Bersani)


Rimini Nord

(Belaburdela Torre Pedrera Lungomare, Viale San Salvador, 103)

Lunedì ore 19.30 – 21.00 Vinyasa yoga/poweryoga  (M. Simone Faedi)

Mercoledì ore 19.30 – 21.00 Ashtanga Yoga  (M. Luca Bersani)


San Giovanni in Persiceto (BO) (dal 12 Giugno al 2 Agosto)

(Parco delle piscine via Castagnolo, di fianco alla zona artigianale)

Mercoledì ore 18.30 – 19.45 Vinyasa yoga/poweryoga  (M. Simone Faedi)

Venerdì  ore 18.30 – 19.45 Vinyasa yoga/poweryoga  (M. Simone Faedi)


Cesena (FC) (dal 10 Giugno al 31 Luglio)

(Parco zona Ippodromo)

Lunedì ore 18.00 – 19.00 Vinyasa yoga/poweryoga  (M. Simone Faedi)

Mercoledì ore 18.00 – 19.00 Ashtanga Yoga

 

info

yoga@modernyoga.it

tel. 3484088442

 

 

 

Yoga pratico, per superare i tuoi limiti devi prima conoscerli.

Capita spesso di sentire nelle classi di Yoga, o più in generale nella vita, la frase: “voglio superare i miei limiti”, sembra diventato il vero mantra del XXI secolo, una continua rincorsa al “super”. Partiamo da un presupposto, spesso sono i nostri limiti ad identificare la nostra natura, infatti sono proprio i “limiti” a definire i nostri parametri esistenziali. Una vita senza limiti, sarebbe immortale e immorale, quindi filosoficamente e praticamente, non sarebbe una vita, essendo immortale, ma apparte questo assunto su cui bisognerebbe aprire un capitolo apparte, basta rimanere sulle cose semplici che tutti i giorni facciamo. Molto spesso pensiamo che il nostro limite sia superare una data barriera di tempo, di peso sollevato, di secondi stati in apnea, eppure stiamo facendo una cosa che ci piace, ci da gusto, ci sembra ci rappresenti. E’ evidente che facendo una cosa che è nella nostra comfort zone non stiamo superando nessun limite, eppure, siamo convinti di farlo. L’indulgere nelle cose che ci piacciono e portarle al parossismo Carlos Castaneda ci direbbe che è un atteggiamento morboso che non aggiunge niente al nostro percorso iniziatico, anzi, lo blocca. Nello Yoga si dice che attraverso la pratica costante (di tutto lo Yoga, non solo delle asana) si raggiungono dei “poteri”, siddi, come l’ubicuità  o l’invisibilità ad esempio, tuttavia gli yogin sono esortati a non indulgere in questi “poteri”, perchè semplicemente conseguenze dell’evoluzione dello Yogin che comunque mira alla liberazione, non certo ai poteri. Indulgere in questi siddi, quindi ci blocca, anche se camminassimo sulle acque, non avremmo raggiunto nulla di significativo per il nostro percorso esistenziale. Molto spesso anche incosapevolmente cadiamo in questo circolo vizioso di insistere, forzare (un’asana, una meditazione, un rapporto personale), convinti di superare un limite, mentre invece stiamo solo alimentando il limite stesso. Mi vengono in mente allievi che nelle classi di Yoga spingono le asana “sfidanti”  perchè magari particolarmente atletici, convinti di superare chissà quale limite, poi messi in shavasana (la posizione stesa a terra del cadavere) non riescno a stare immobili per più di 30 secondi, ovviamente non riconoscono un limite nel fatto di non riuscire a stare immobili e concentrati, perchè fissati sulla performance, il loro autentico limite. Spiegare a se stessi che il superare i propri limiti è mettersi in discussione e non indulgere in ciò che ci viene bene, è la vera sfida di qualsiasi percorso iniziatico, quale lo Yoga può essere. Se toccare qualcuno che non conosciamo ci mette a disagio, quella è una sfida da superare, anche semplicemente abbracciare uno sconosciuto può essere superare un limite, non fare meglio ciò che già si fa bene, o che sentiamo come “nostro”. Quando una cosa ci riesce, dovremmo andare verso la comprensione di ciò che ci manca, che ci completa, non indulgere in quel loop creato dal merito che noi stessi o l’ambiente intorno a noi ci ha dato. Ognuno di noi può essere qualsiasi cosa, basta non confondere ciò che siamo con ciò che facciamo.

Yoga come cura del nostro corpo (e della mente).

Spesso si fa l’errore di considerare necessaria una cura quando insorge una patologia. Invece il “prendersi cura” del proprio corpo presuppone l’esatto opposto, cioè raggiungere uno stato di equilibrio tale per cui la probabilità di insorgenza di patologie è ridotta al minimo quando siamo in stato non patologico. Lo Yoga è un sistema psico/fisico molto efficace nel prendersi cura del sistema corpo e mente, in particolare nei casi in cui “pensiamo” di stare invecchiando. Guardando gli anziani passeggiare al supermercato spesso mi rendo conto che quell’andatura claudicante, quella lentezza dei movimenti, quel “vedersi” vecchio, deriva spesso da patologia, ma non si fa mai un’analisi sulla derivazione di quella patologia: come è insorta? Quale è lo stile di vita? Quanto e che tipo di moto si svolge? In tanti casi sento dire “vado a camminare” (dove il presupposto è vado a camminare perchè sono oramai vecchio e attività troppo “competitive” non fanno per me), detto da persone di 50 o 60 anni. A queste età (e anche oltre) si può fare ancora tutto, a costo che non ci siano problemi di tipo medico (osteoporosi, problemi cardiaci gravi ecc…), allora le cose devono essere più monitorate, ma la malattia parte in primo luogo dal sentirsi malato. Tornando al supermercato l’altra osservazione che ogni volta faccio è quella del carrello di queste persone che “appaiono anziane”; purtroppo è evidente la scarsissima propensione ad essere attenti a ciò che si inserisce nel proprio corpo, questo si che è un motivo di malattia. Come dimostrato ormai da tantissimi studi e dalla vita comune di tanti, una corretta alimentazione (corretta non vuole dire: dieta dimagrante, integratori e cose simili, ma corretta per la tipologia di corpo della persona.. e ognuno è diverso) è necessaria a prendersi cura del nostro corpo e anche a curare patologie. Non solo per le persone “anziane”, ma si può dire la stessa cosa per sportivi, performer ed in generale chiunque utilizzi il corpo per vivere, quindi tutti. E’ evidente che bisogna rivolgersi a persone qualificate ed evitare formule fai da te, tuttavia, tante cose di buon senso possono essere fatte senza grandi sforzi (le solite cose: verdure di stagione, preferire prodotti biologici “veri”), ma soprattutto avere un approccio proattivo alla propria vita decidendo di prendersi cura di sè. Lo Yoga ci da moltissime formule, essendo una pratica pragmatica e non religiosa, praticare hatha Yoga è sempre una buona soluzione e anche in età avanzata si può tranquillamente praticare quello dinamico come l’ashtanga o il vinyasa, non ci sono limiti, se non quelli che ci imponiamo… sempre rispettando il nostro corpo ed i nostri tempi. L’integralismo, il volere la performance a tutti i costi è deletereo esattamente come non prendersi cura di sè stessi. Cerchiamo il flusso naturale della nostra vita facendo cose che possiamo fare (e possiamo fare cose che non ci aspettiamo), senza porci limiti, non quelle che siamo convinti che dobbiamo fare o che ci convinciamo non siamo in grado di fare.

Simone Faedi

Cesena Vinyasa Yoga Workshop su balance apertura anche e salti 10 Marzo 2019

Workshop dedicato alle tecniche di balance su piedi e mani (sollevamenti e verticali), apertura delle anche attraverso i passaggi in extrarotazione del femore e salti in avanti e indietro (Jump back) per l’utilizzo nel vinyasa flow e nell’ashtanga ed in genere nello yoga dinamico. Info yoga@modernyoga.it tel. 348 4088442

Come sempre le nostre iniziative sono multilivello, aperte a tuti i praticanti, anche a chi vuole iniziare ad avvicinarsi al mondo dello Yoga dinamico.

Istruttori

Simone Faedi
Luca Bersani

Presso:

Centro Yoga Le Vie del Dharma

Via Savona 66, 47522 Cesena

8 dicembre workshop su balance e handstand Rimini – San Vito

Modernyoga riparte con i suoi workshop invernali: ore 15.00 alla palestra delle scuole elementari di San Vito (Rimini) workshop su balance e handastand attraverso lo stile vinyasa Yoga. Gli insegnanti Simone Faedi e Luca Bersani vi aspettano per 3 ore tematiche all’insegna della tecnica su asana come Pincha Majurasana, bakasana, sirsana (in varie versioni) e verticalismi vari attraverso propedeutiche. info: 3484088442

l’appuntamento é per tutti i livelli.

Yoga applicato: lavorare sul senso di inadeguatezza

Capita spesso nelle pratiche di Yoga dinamico come Ashtanga o Vinyasa Yoga che gli allievi arrivino le prime volte e vedendo magari altri praticanti “più bravi” (se questo termine può avere un significato nello Yoga) cominciano a dire: ma non è che la classe sia troppo avanzata? Non sarebbe meglio che stessi in una classe del mio livello? Ma perchè maestro non fa delle classi propedeutiche in modo che quelli come me possano imparare “la base”… e via così. Ovviamente agli allievi che iniziano si presta una maggiore attenzione e si cerca di dargli istruzioni aggiuntive (dopo in questo caso scatta la sensazioni degli allievi più anziani del… non si occupa più di me come una volta, ma questa è un’altra storia ;-), ma lo yoga è un percorso in divenire, dove parlando di asana (in questo caso mi sto concentrando sul cosa accade nelle classi di ashtanga e vinyasa) si comincia a fare yoga proprio nel momento in cui si accetta la propria postura in base a come il nostro corpo può riconoscerla. Ci sono scuole ortodosse che ritengono che se “non chiudi” l’asana non puoi accedere a quelle ritenute successive (accade per l’ashtanga Yoga che è praticato su sequenza codificate). Chiudere l’asana già è un concetto estraneo al rispetto del proprio corpo, si dovrebbe dire, chiuderla per come il tuo corpo ti permette, esistendo tantissime versioni diverse della stessa asana che permette i benefici della stessa senza la necessità di raggiungere le forme più estreme. Chiaramente il nostro ego si esalta quando chiudiamo la versione più “estrema”, proprio per questo è necessario non solo accettare come l’asana viene vissuta dal nostro corpo, ma anche come viene vissuta dal corpo degli altri. visto in questa prospettiva è evidente che i livelli e le classi distinte hanno poco senso nello Yoga (cosa diversa se facessimo ginnastica artistica, danza, pesistica, dove è evidente che la performance obbliga ad avere dei liveli). Trasformare quindi una pratica di Yoga, come ad esempio l’Ashtanga, ma potrebbero essercene varie altre, in una sorta di performance dove ci vengono assegnate le “cinture” tipo arte marziale (tipo sono cintura nera se chiudo la tot serie) sinceramente lo trovo personalmente fuori luogo. Purtroppo nel migliore dei casi ci sono scuole che ritengono di dover creare i livelli col maestro/guru che elargisce e dispensa le asana per motivi di non si sa quale discendenza, mentre nel peggiore dei casi, questo diventa un metodo per far fare a vita le stesse cose agli allievi così da fidelizzarli sfruttando il loro senso di inadeguatezza e fornendo una mirabile scusa a loro stessi per non sperimentare e migliorare (soprattutto dentro, non tanto nell’asana). Questo creare livelli, meriti, pratiche avanzate, ovviamente sulle persone già rigide mentalmente crea un terreno perfetto per farle entrare nella loro zona di comfort perfetta, gli si da il percorso, gli si dice quali sono i muri da superare, li si gratifica quando il guru/maestro gli offre la possibilità di avanzare (sotto lo sguardo invidioso degli altri che invece ancora anelano a provare l’esperienza di quella o l’altra asana) portandole ad essere ancora più rigide, facendogli credere di fare chissà quale percorso iniziatico. Il lavoro sul senso di inadeguatezza sul quale si fonda la nostra società e la paura del domani dovrebbe partire da chi insegna ogni giorno, dando strumenti per rilassare le persone sul “risultato” non rendendole schiave delle loro rigidità e offrendogli la maniera di sperimentare e conoscere le cose meravigliose ed inattese che la loro mente, il loro spirito, il loro corpo e il mondo che li circonda può fare senza che loro ne abbiano ancora coscienza.